L’annuncio della sua candidatura alla presidenza in diretta su Twitter sarà ricordato per i tanti problemi tecnici
Partenza più difficile per Ron DeSantis e la sua campagna elettorale non poteva esserci: l’annuncio della sua candidatura alle primarie repubblicane su Twitter Spaces, in stile podcast, insieme a Elon Musk è stato costellato di problemi tecnici. La live è partita con quasi mezz’ora di ritardo, tra le ironie sui social e le trollate di Biden, che ha postato “This links works” in riferimento alla pagina internet per le donazioni alla sua campagna di rielezione, e di Trump, che lo ha chiamato #DeSaster, hashtag diventato immediatamente virale in rete.
I molti problemi tecnici non erano difficili da prevedere: Twitter Spaces non ha mai ospitato simultaneamente così tanti utenti (poco dopo mezzanotte erano circa 700 mila). Una tale approssimazione, sicuramente è il peggior lancio di una campagna presidenziale degli ultimi anni, fa pensare quasi che fosse parte di una strategia, che a noi in Italia può ricordare il recente lancio di Open to Meraviglia. Chissà se l’obiettivo non dichiarato dello staff di DeSantis e di Musk era “bene o male l’importante purché se ne parli” (e faccia interazioni).
Il programma di Ron DeSantis è semplice: applicare il modello Florida a tutti gli Stati Uniti. (a questo proposito potete ascoltare la nostra puntata del podcast Benvenuti in Florida!). Come motto della sua campagna, DeSantis ha scelto “Our Great American Comeback”, con Trump che lo ha accusato subito di plagio perché rivendica di aver utilizzato quella frase in occasione del discorso sullo Stato dell’Unione del 2020.
Nonostante una nuova nomination di Donald Trump alla presidenza potrebbe far perdere le elezioni al Partito repubblicano anche nel 2024, Ron DeSantis non è ancora riuscito a consolidare intorno alla sua figura gli elettori anti-Trump di destra. Il trumpismo continua ad essere un sentimento e un’ideologia molto forte, i sostenitori dell’ex presidente sentono di avere un legame quasi spirituale con lui.
Per questo motivo, la candidatura di DeSantis parte già svantaggiata e gli errori di strategia della sua campagna presidenziale rischiano di affossarlo ancor prima di entrare nel vivo della gara.